Opera di G.E. Lessing, pubblicata nel 1780, nella quale il filosofo tedesco
esaminò ampiamente lo sviluppo religioso dell'umanità. Lessing,
dice Windelband, "considera le religioni come una serie ascendente di fasi di
sviluppo, che dallo stato più primitivo e più basso si avvicinano,
con progresso graduale, all'idea della vita religiosa. Egli dimostra la
possibilità di questo sviluppo, movendo dal suo modo di intendere il
concetto di rivelazione. Si pone quindi tanto al disopra del soprannaturalismo,
il quale crede in pieno alla rivelazione, quanto al di sopra del razionalismo
che ne contesta la possibilità. Lessing crede non soltanto ad una
rivelazione generale di Dio, ma anche alla rivelazione particolare e positiva.
Ma ciò che rivela Iddio non sono verità eterne, bensì
verità casuali, entro cui le eterne sono nascoste. Come l'educatore non
dice in principio tutta la verità, così Iddio non può
essersi rivelato completamente all'umanità fin da principio; ma, come il
vero educatore, dovette anch'egli adattare la sua rivelazione alle
possibilità rappresentative delle creature, alle quali, per mezzo della
rivelazione stessa, doveva offrire i mezzi che permettessero loro di sostenere,
grazie al proprio sviluppo, la rivelazione superiore. Perciò Lessing
considera la storia delle religioni come "la progressiva educazione del genere
umano avvenuta per mezzo della rivelazione divina".